In questo articolo vi daremo la ricetta di un favoloso olio a base di camomilla e canfora che rappresenta un rimedio prezioso per contratture, dolori muscolari, tendiniti, nevralgie e anche dolori gottosi.

Il termine reumatismo è un termine generico che indica una manifestazione dolorosa a livello di muscoli, tendini, articolazioni, la gotta invece è un problema cosiddetto “dismetabolico” ossia un difetto a livello del metabolismo, nel senso che l’organismo non riesce ad eliminare certe “tossine” o “scarti” che sono il prodotto di rifiuto, in questo caso, del metabolismo delle proteine. Ritorneremo in un altro articolo su questo argomento, quando parleremo del “drenaggio” cioè di quel processo naturale attraverso cui l’organismo elimina le tossine, che in certe circostanze ha bisogno di essere aiutato e potenziato.

Ma torniamo al nostro prezioso olio e prima di darvi la ricetta parliamo un poco di questi due rimedi dalle molteplici virtù officinali: la camomilla e la canfora.

La camomilla col suo bellissimo fiore che ricorda il sole e il suo profumo di mela renetta (camomilla significa proprio piccola mela) è una pianta della famiglia delle composite a cui appartengono anche la calendula, la bardana, l’arnica ed il tarassaco. La droga, ossia la parte della pianta utilizzata in fitoterapia, è data dai fiori o capolini fioriti della camomilla comune o volgare Matricaria recutita o Chamomilla recutita e dai capolini della Camomilla romana Anthemis nobilis o Chamaemelum Nobile.

Entrambe le specie hanno una composizione chimica similare e simili sono le proprietà’ curative, anche se non del tutto uguali. Esse contengono all’interno del fiore un olio essenziale che ne conferisce il caratteristico profumo. L’olio essenziale estratto dalla Camomilla volgare ha un tipico colore blu dovuto alla presenza in percentuali elevate di un composto chimico chiamato “azulene” dalle spiccate proprietà’ antinfiammatorie, antibatteriche e antifungine e cicatrizzanti, soprattutto a livello locale, per cui la camomilla risulta utile in caso di congiuntivite, infiammazione delle palpebre, eczemi.

I primi a lodare le doti della Camomilla furono gli egizi che ebbero una tale considerazione delle virtù’ della pianta, attribuendole in particolare attività’ febbrifuga, da dedicarla al Dio sole. In Grecia era considerata un prezioso medicamento adatto a curare una molteplicità’ di malanni. Galeno, il famoso medico dei gladiatori, utilizzava la Camomilla nella cefalea. Nel Medio Evo e nel Rinascimento fu indicata come antinevralgico e tonico, ideale per far sparire la stanchezza fisica e l’indolenzimento.

La Camomilla romana, dal fiore più grande, possiede una percentuale più elevata di olio essenziale con una composizione leggermente diversa ed è più profumata. Sia i fiori della Camomilla comune, detta anche Camomilla tedesca, che della Camomilla romana contengono inoltre flavonoidi, in particolare l’apigenina, sostanze chimiche che compongono i pigmenti dei fiori conferendogli il colore. Queste sostanze sono state oggetto di moltissimi studi per le loro notevoli proprietà antiossidanti. È quindi anche la presenza in percentuale elevata di flavonoidi a conferire ai fiori di camomilla molteplici attività curative, come già avevano intuito i grandi medici del passato. Conosciuta da sempre per la sua attività antispasmodica e quindi particolarmente adatta per sedare dolori quali coliche intestinali e dismenorrea, nella tradizione fitoterapica dei paesi latini ne viene indicato l’uso anche come sedativo del sistema nervoso, mentre il resto d’Europa usa la camomilla solo per la proprietà antiflogistica, sia per uso topico/locale che per uso generale e per le proprietà tonico aromatiche, carminative e quindi facilitanti la digestione. L’OMS riconosce l’impiego della camomilla per alleviare gli stati di agitazione nervosa e l’insonnia che ne deriva. Uno studio condotto nel 2000 (Avallon et Al., 2000) collega l’azione sedativa degli estratti di camomilla alla presenza nel fitocomplesso di composti con una attività simile alle benzodiazepine, principi attivi contenuti nei più famosi farmaci ansiolitici e sedativi.

La canfora è una sostanza bianca, volatile, cristallina, dal caratteristico odore penetrante, ottenuta per distillazione della corteccia della specie botanica Cinnamomum camphora, albero sempre verde, alto fino a quaranta metri, tipico delle coste del sud-est asiatico, in particolare Cina e del Giappone.

La corteccia viene distillata in corrente di vapore in modo da ottenere i cristalli di canfora grezza che vengono lavorati per ricavarne l’olio essenziale.

La sostanza può’ essere ottenuta per sintesi dall’essenza di trementina, ma naturalmente per uso fitoterapico è da preferire quella naturale.

Oggi in ambito terapeutico l’uso della canfora è quasi esclusivamente esterno (poichè il suo utilizzo interno ha pesanti controindicazioni) ovvero per l’applicazione locale sotto forma di olio essenziale. In passato è stata utilizzata in vari modi e su un’ampia gamma di disturbi, per esempio come febbrifugo, decongestionante delle vie aeree superiori e contro la tosse e fino al secolo scorso come cardiotonico. E’ interessante notare che alcuni farmaci di sintesi utilizzati oggi per il tonificare il cuore siano formulati sulla base della struttura della canfora.

A livello della pelle esercita un’attività revulsiva-rubefacente, lievemente analgesica, lenitiva calmante antireumatica e sotto forma di olio canforato viene usata anche in campo sportivo per risolvere contratture dolorose, crampi e dolori muscolari in genere. Oggi l’olio di canfora può’ essere acquistato dappertutto, ma non era raro in passato gli sportivi si recassero in oriente per fare ampie scorte di questo  rimedio.

Il nostro olio di camomilla e canfora si prepara così:
Fiori secchi di Camomilla g 20
Olio di Oliva Extravergine g 100
Scaldare il tutto a bagnomaria per due ore. Passare spremendo forte e filtrare con una tela fine. Aggiungere a questo olio 10 g di Canfora.
Usare esternamente per frizioni

La ricetta è tratta dal testo “Guarire con le piante medicinali” di Tommaso Palamidessi, che ci offre questa preziosa e antica formula che unisce le proprietà della camomilla e della canfora in una sinergia preziosa.

N.d.R. l’aggiunta della Canfora al preparato sarà più facile se scioglierete a parte la resina con poche gocce di alcol a 95° per uso alimentare.

Manuela Matti

Ricordiamo che questo blog nasce con l’intento di affrontare argomenti che riguardano l’erboristeria, la respirazione, l’alimentazione e gli altri esposti nella presentazione. Sottolineiamo quindi che le informazioni ivi contenute sono presentate solo a scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la auto-prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente, la visita specialistica e la consulenza di un esperto, dalle quali non si può mai prescindere.

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